Tbe: le promesse di un nuovo vaccino

La Russia ha generato il prototipo di un vaccino a RNA messaggero contro il virus dell’encefalite da zecche (Tbe) e ha dichiarato la sua elevata efficacia protettiva, statisticamente superiore ai vaccini convenzionali. Lo rivela uno studio pubblicato sulla piattaforma bioRxiv da un gruppo di scienziati del Centro nazionale di ricerca per l’epidemiologia e la microbiologia della Federazione Russa.

Si apre la strada a nuove, possibili strategie per prevenire l’infezione causata dal Tbe-virus, in costante aumento a livello globale.

Encefalite da zecche: una malattia in crescita

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno si verificano diverse migliaia di nuovi casi di encefalite da zecche.

Un incremento sottolineato anche dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC): l’ultimo rapporto sui casi di Tbe accertati nei Paesi dell’Unione risale al 2022 e documenta un aumento del 14% rispetto all’anno precedente, con il 90% dei casi registrato tra giugno e novembre e un caratteristico picco nel mese di luglio.

La tendenza è confermata anche a livello italiano. Nel monitoraggio divulgato il 5 dicembre 2024 l’Istituto Superiore di Sanità riporta:

– 50 casi di Tbe neuro-invasiva

– due decessi causati dall’infezione

– un’alta concentrazione di contagi in Veneto (soprattutto nel Bellunese), Trentino Alto-Adige (in particolare nella provincia di Trento) e Friuli Venezia Giulia.

Le tre regioni raccomandano la profilassi vaccinale a residenti e turisti in caso di attività (per lavoro o svago) in zone che espongono a possibili morsi di zecca.

Il vaccino attuale

La vaccinazione in uso contro l’encefalite da zecche è a virus inattivato e stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi e difendersi dalla malattia “presentandogli” l’agente infettivo in via preventiva.

Prevede la somministrazione di tre dosi:

– la prima dose somministrata il giorno 0;

– la seconda dose a distanza di 1-3 mesi dalla prima;

– la terza dose a distanza di 5-12 mesi dalla seconda.

Poiché il vaccino fornisce protezione già a partire dalla seconda dose, il periodo migliore per iniziare la vaccinazione è quello invernale, così da avere copertura in primavera, quanto inizia la stagione di maggior attività delle zecche.

Le caratteristiche

Il vaccino anti Tbe è sicuro e ben tollerato come dimostrano le statistiche di oltre 500 milioni di vaccinati.

Fornisce un ottimo livello di copertura e qualora il vaccinato contragga l’infezione questa resta asintomatica o si limita a un lieve stato febbrile.

Il vaccino è inefficace verso altri agenti infettivi trasmessi dalle zecche e non difende dalla malattia di Lyme e da altre co-infezioni.

Il vaccino russo

Il candidato vaccino sviluppato dai ricercatori russi sfrutta la piattaforma mRNA, ampiamente collaudata durante la pandemia del Covid-19.

Trasmette alle cellule competenti un “codice” con le istruzioni necessarie per difendersi dal virus dell’encefalite da zecche.

Nelle prove condotte in laboratorio ha dimostrato:

– un’alta maggiore efficacia protettiva

– tempi e costi di produzione ridotti

– modalità di somministrazione semplificate.

Un cauto ottimismo

Il nuovo prototipo vaccinale pare molto promettente, ma è necessario attendere ulteriori prove scientifiche per avere certezza della sua portata innovativa.

Resta tuttavia il fatto che inaugura un nuovo scenario per la prevenzione dell’encefalite da zecche, una malattia seria e potenzialmente grave, purtroppo in aumento per la sempre maggiore diffusione di zecche e l’emergere di zecche infette in nuovi territori.

Per approfondire clicca qui